Il passaparola e qualche esperto (ma forse non troppo esperto) in materia caffè ci ha donato, negli anni, un patrimonio incredibile di falsi miti sull’espresso che, oggi, devono necessariamente essere sfatati.
Tutto questo ci ha convinti di essere maestri e, probabilmente, i migliori al mondo in materia caffè ma, sicuramente, ci sbagliamo (ops, un altro falso mito sull’espresso sfatato!) E allora, con carta e penna alla mano, partiamo sfatando i primi 3 falsi miti sul caffè più importanti:
1. Minor pulizia delle attrezzature, miglior risultato dell’espresso
Vi sarà sicuramente capitato di ascoltare o ereditare questo “prezioso consiglio” sia per le attrezzature in caffetteria che per quelle a casa. La famosa frase “No, non pulire mai le attrezzature altrimenti si perde aroma e gusto del caffè” è paragonabile, per noi del settore, ad una dolorosa pugnalata!
Per rendere meglio l’idea, noi di Specialty Corner, durante le nostre consulenze facciamo alcuni esempi eclatanti ai nostri amici baristi:
Non immagineremmo mai di preparare un gustoso piatto di pasta e, dopo averlo mangiato, riporre pentole e piatto nuovamente sullo scaffale senza pulirli. Ancora, dopo un piacevole ma estenuante allenamento, riporre nell’armadio i vestiti sudati per riutilizzarli la volta successiva.
Bene, è necessario effettuare una corretta pulizia dopo ogni utilizzo per qualsiasi attrezzatura che ci permette di preparare caffè.
Non basterà seguire la leggenda metropolitana dell’aceto o dell’olio di gomito per rimuovere i residui del caffè esausto estratto in precedenza, è consigliabile utilizzare prodotti specifici che si possono trovare facilmente in commercio. La mancata pulizia non farà altro che esaltare non l’aroma o il gusto di caffè ma, semplicemente, sentori di amaro, bruciato e rancido.
Il barista, ad esempio, per una pulizia giornaliera base dovrà pulire portafiltri, gruppi di erogazione e lancia vapore dopo ogni espresso o qualsiasi altra bevanda e utilizzare prodotti specifici per la pulizia a fine giornata lavorativa per una pulizia più accurata delle parti sopra indicate.
2. Se lo zucchero galleggia l’espresso è perfetto
Attenzione: qui si parla del falso mito per eccellenza! Sarà sicuramente capitato a chiunque di incontrare “l’esperto in caffetteria” che, aprendo la sua bustina di zucchero e versandola nella tazzina, verificava se quest’ultimo galleggiasse sulla bevanda.
Niente di più sbagliato! Prendete questo test e mettetelo nel dimenticatoio. Se lo zucchero galleggia sulla crema molto spesso si tratta di un caffè estratto non correttamente. Molto probabilmente l’espresso estratto avrà sgradevoli sentori di bruciato e amaro e lo zucchero servirà solamente a ridurre questa percezione negativa.
Per valutare dalla crema se un caffè è preparato correttamente vi consigliamo innanzitutto di verificare che la crema in superfice abbia un color nocciola uniforme (no chiazze di colore più chiaro, no color cioccolato) e successivamente, prima di gustarlo, portarlo al naso e verificare che non ci siano sentori sgradevoli prima dell’assaggio.
3. Il caffè è tutto uguale
Purtroppo, ancora oggi, è ancora facile sentire questa falsa affermazione sul caffè: “il caffè è tutto uguale“.
In Italia l’intera filiera del caffè, fino a qualche anno fa, ha peccato nel non comunicare e non dare alcun tipo di tracciamento sul prodotto in vendita limitandosi a semplicissime frasi che attirassero l’attenzione del consumatore tipo: “Pregiata miscela di caffè accuratamente tostata”. Automaticamente, il consumatore non ricevendo input, ha associato all’immagine del caffè quella di un prodotto sempre uguale se non per un packaging o un brand più o meno accattivante.
Questo falso mito sul caffè non solo ha indotto il consumatore su strade sbagliate ma ha inevitabilmente spostato la sua attenzione su una gara al prezzo più basso.
Infatti, quando acquistate caffè, prima del prezzo, preoccupatevi di ricevere il massimo delle informazioni da chi lo vende o dall’etichetta sulla confezione. Diffidate da etichette scarne e con poche informazioni.
Quando acquistate caffè ricercate la provenienza della materia prima, la composizione in percentuale di varietà di caffè (se si tratta di un blend tra Arabica e Robusta ad esempio), la data di produzione, il grado di tostatura, la metodologia di confezionamento.
Vi possiamo assicurare che è molto facile ottenere un gusto deciso ed un’elevata cremosità anche con materie prime di pessima qualità o con uno scorretto processo di tostatura.
Il caffè NON è tutto uguale.
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