Il peperoncino calabrese è forse l’ingrediente più utilizzato e più famoso non solo in Calabria, ma anche in tutto il Sud Italia. Viene usato in un gran numero di ricette e il suo sapore piccante è in grado di insaporire ogni tipo di piatto. Nonostante sia considerato un tipo di peperoncino molto forte, il suo grado di piccantezza pare non essere tra i più elevati. Sul valore massimo di Scoville,16.000.000 unità, il peperoncino calabrese, si piazza a mezza scala a circa 15.000 Scoville. Al vertice, il peperoncino più piccante del mondo con picchi di 2.200.000 unità, il Carolina Reaper.
Storia del peperoncino calabrese
Il peperoncino calabrese, contrariamente a quello che si può credere, non nasce in Italia bensì nelle Americhe del Sud. Il suo arrivo nel nostro Paese, e soprattutto in Calabria, è datato all’incirca a metà del diciassettesimo secolo, dopo che Cristoforo Colombo volle portarlo in Europa. Grazie alle condizioni climatiche favorevoli alla sua crescita, però, il peperoncino ha goduto subito di una larga diffusione in tutta la regione e divenendo immediatamente e ancora tutt’oggi il protagonista di molte ricette grazie al suo sapore e alle sue proprietà. Il suo uso era talmente diffuso che il poeta Vincenzo Padula, nel diciannovesimo secolo, lo definì come “il lardo della povera gente”.
Come si coltiva il peperoncino
Il peperoncino calabrese, detto anche “diavolicchio“, si coltiva attraverso la semina a dimora, o meglio, più semplicemente, adagiando i semi su un terreno e innaffiandoli con dell’acqua. Esso ha però bisogno di un clima abbastanza caldo per la crescita (sopra i 15°C) ma si presta benissimo anche alla coltivazione domestica purché si utilizzino grandi vasi e terreni privi di ristagni idrici e in posizione soleggiata. La pianta (Capsicun annuum L.) si presenta con fusti eretti e ramificati che raggiungono in alcune varietà, anche un metro di altezza. All’inizio del suo ciclo vitale i suoi frutti, i peperoncini, sono bacche di colore verde che, man mano che il grado di maturazione aumenta, acquisiscono la colorazione rossa, molto accesa e brillante. La costante esposizione alla luce solare e un’irrigazione continua permetterà la fruttificazione del peperoncino in modo sano e uniforme.
Proprietà del peperoncino calabrese
Il peperoncino calabrese possiede numerose proprietà benefiche, motivo per il quale risulta molto apprezzato anche se mangiato crudo. La presenza di capsaicina, composto chimico sintetizzato naturalmente dalla pianta conferisce la piccantezza, al frutto la quale, assunta in una dieta sana ed equilibrata, attiva una serie di processi benefici per il nostro corpo:
- migliora la circolazione sanguigna;
- ottimo antinfiammatorio;
- facilita la digestione;
inoltre, quando entra a contatto con la lingua, stimola la produzione di endorfina, ormone del benessere, con tutti i vantaggi che ne conseguono per l’equilibrio psicofisico. Per i più curiosi, sono note anche alcune proprietà afrodisiache, tanto che in alcune zone viene chiamato il “viagra calabrese”.
Le ricette con il peperoncino calabrese
I piatti più famosi che utilizzano il peperoncino calabrese nelle loro ricette sono senza dubbio i primi della cucina calabrese o comunque i piatti tradizioni del sud Italia. Viene infatti adoperato per insaporire sughi e condimenti per la pasta intero oppure in semi, fresco o essiccato. Tuttavia è molto apprezzato anche l’olio al peperoncino calabrese, l’Olio Santo calabrese. Questo viene preparato immergendo i semi del peperoncino o le bacche intere o sminuzzate direttamente in olio extra vergine di oliva e può essere utilizzato per condire carni o pesci di vario genere.
Parlando di tradizione calabrese, però, non si può non citare il peperoncino nella preparazione della ‘nduja, tipico impasto di carne di maiale al quale viene aggiunto il peperoncino tritato. Questo condimento, a sua volta, viene utilizzato per insaporire pane, pasta o altri piatti.
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