Il contesto odierno
In un’epoca in cui la mancanza di tempo da dedicare all’alimentazione, la continua crescita del divario fra cibo e cultura, il succedersi di generazioni senza più radici cultural-alimentari e la perdita della conoscenza del proprio territorio e delle proprie origini, accresce fino a quasi non avere neanche più una sorta di memoria familiare del cibo. Ogni cibo ci sembra uguale all’altro. Ogni sapore ci sembra la replica di un emozione già sentita e risentita.
La globalizzazione, le nuove abitudini di vita, l’industrializzazione e molto più frequentemente, la disinformazione, rischiano di limitare le diverse esperienze alimentari che hanno da sempre caratterizzato non solo i comportamenti sociali e culturali dell’uomo ma l’intera storia della specie umana.
La qualità dei prodotti alimentari si ritrova compromessa dai nuovi sistemi industriali ed economici che governano l’attuale “mondo moderno” spesso non rispettando alcun concetto di biodiversità. Gli ambienti naturali sono sempre più anonimi e standardizzati, l’agricoltura consuma troppa acqua, gli allevamenti sono sempre più intensivi, gli zuccheri conquistano ogni bambino, gli additivi e i grassi saturi regnano incontrasti nelle nostre diete. Ma il problema più grande è la perdita del valore simbolico del cibo. Sono diventati “commodities”, beni, anzi, merci di consumo senza un’anima. Una vera mortificazione dei sensi e del gusto. La sensibilità limitata ci rende incapace di riconoscere e apprezzare alimenti “al naturale”, come frutta e verdura locali e di stagione, troppo spesso tralasciati a favore di insipidi prodotti di serra perennemente disponibili.
Se da un lato è necessario riacquisire quella consapevolezza alimentare capace di farci ritornare alle origini, dall’altro, è necessario rieducare i nostri sensi al buongusto e alla capacità di scindere il buono dal cattivo, il bello dal brutto. Imparare a riconoscere un olio extravergine di oliva vero da uno lampante; distinguere il terroir di un vino rosso da un altro; apprezzare le diverse sfumature di gusto che caratterizzano i formaggi con le stagionature diverse; percepire i diversi elementi presenti nelle acque minerali che ogni giorno consumiamo sulle nostre tavole; presupposti che ci aiuterebbero ad essere dei consumatori consapevoli capaci di discriminare, acquistare, valutare e scegliere in maniera autonoma gli alimenti che diverranno componente del nostro organismo e che saranno capaci di farci stare bene con noi stessi, con gli altri e nel mondo.
Consapevolezza alimentare
Ogni giorno e in ogni istante della nostra vita siamo accompagnati dalla visione di cibo e quasi costretti a mangiare in ogni dove e in ogni quando. Abbiamo trasformato il complesso processo del “mangiare” in un semplice atto abitudinale che si ripete più volte nella nostra giornata meccanicamente. Ingeriamo cibo di qualsiasi tipo, in qualsiasi momento e in qualsiasi modo, talvolta, anche inconsapevolmente. Abbiamo perso quel grado di soddisfazione che solo il cibo da sempre ha saputo donare all’uomo. Il gusto che mediava le nostre scelte alimentari oggi viene sempre più uniformato dalle scelte economiche delle grosse multinazionali alimentari. Il nostro modo di nutrirci che nel corso dei secoli ha saputo contraddistinguerci dagli altri animali sta cambiando. Ma cosa ci è successo? Cosa sta succedendo al nostro modo di alimentarci? Probabilmente abbiamo perso quel grado di consapevolezza che ci permetteva di dare senso, forma, valore e significato a quello che mangiamo.
Una maggiore attenzione su quello che introduciamo nel nostro corpo potrebbe non solo renderci migliori dal punto di vista nutrizionale ma anche renderci più capaci di intraprendere delle scelte. Saper leggere una etichetta nutrizionale affissa sul packaging di un alimento non è solamente un tuo diritto ma, un dovere nei confronti del tuo organismo. Fare scelte scrupolose aiuterà il tuo corpo e sicuramente ti renderanno più felice!
Scegliere non è per niente semplice, soprattutto quando a guidarci è l’istinto della fame o peggio ancora l’ingordigia della gola. La preferenza di un frutto fresco nei confronti di una merendina preconfezionata sicuramente è un fatto complicato ma, compierlo con la consapevolezza di sapere che alcuni vegetali allungherebbero e migliorerebbero l’esistenza, potrebbe aiutarci a cedere meno alle lusinghe dei prodotti industriali. Un conto è concedersi qualche soddisfazione, un altro è diventare dipendenti dalla sensazione di appagamento mentale che deriva da una mousse, dal junkfood, da una merendina confezionata. Non è semplice. Bisogna imparare ad ascoltarsi. Dopo, pian piano, ci si può rieducare. Ricordate che siamo fatti di cibo!
Che cos’è Gnamit?
Gnamit è un progetto sul cibo nato dalla giovane passione di divulgare, promuovere, condividere e tramandare la corretta identità degli alimenti con l’unico scopo di informare e accrescere la curiosità in ogni lettore o consumatore. Promuovere il cibo in tutte le sue declinazioni è il primo passo per ridonare ad ogni alimento il giusto valore. Conoscere che in ogni produzione alimentare esiste una materia prima, produttori, territorio, scienza, coscienza, tecnologia ed emozioni, può aiutarci a credere di più nell’elevato valore culturale che si cela dietro ogni piatto che a casa, al ristorante o al supermercato consumiamo o acquistiamo.
Alla base del nostro progetto abbiamo pochi obiettivi, gli stessi che ci spingono giorno dopo giorno a fare di più.
Grazie alla nostra community fatta di esperti e professionisti del cibo, vogliamo rendere tutti un po’ più consapevoli nella scelta del cibo che ogni giorno portiamo sulle nostre tavole. Operiamo attraverso 3 principi:
- La felicità: essere felici è il primo passo per approcciarsi al cibo nel modo giusto ma è anche l’ultima emozione che in maniera innata compare sul nostro viso quando raggiungiamo con consapevolezza la felicità alimentare.
- Il benessere: un concetto trasversale che comprende tutti gli aspetti vitali non solo dell’essere umano ma dell’intero ecosistema terrestre. La perfetta simbiosi dell’uomo e la Terra.
- L’equilibrio: come un cerchio senza spigoli, impalpabile ed uniforme, sogniamo un mondo semplice e armonico. Una melodia leggera da ascoltare o una parola facile da comprendere. Una fetta di pane che sazia tutti con convivialità ed uguaglianza. Si, l’uguaglianza! Perché il cibo è un diritto di tutti!
Che cosa facciamo
Attraverso il nostro portale web e i vari canali divulgativi mediatici quali social networks, televisione e radio ma anche incontri dal vivo, corsi informativi e conferenze, ci impegniamo nella divulgazione del buon cibo, della cultura gastronomica e della sana alimentazione al fine di sfatare i falsi miti, educare al buon gusto e rendere il maggior numero di persone consumatori consapevoli!
Progetti