Vi siete mai chiesti come vengono creati i vigneti, con tutte quelle viti? Se avete il pollice verde o se siete solamente curiosi, allora continuate a leggere questo articolo in cui vi spieghiamo tutto sulle barbatelle di vite, sulla loro storia e la loro funzione al giorno d’oggi.
Le barbatelle di vite cosa sono?
Probabilmente se avete avuto a che fare con un vignaiolo sarete già a conoscenza delle barbatelle di vite, in caso contrario continuate a leggere per scoprire tutto a riguardo.
Quando si decide di creare un vigneto oppure ne vedete uno agli albori, ovviamente non vedrete viti alte e rigogliose, in quanto devono ancora crescere e fare il loro percorso. Ciò che viene piantato all’inizio nel vigneto è una barbatella, quindi non una piccola piantina o una mini vite.
Ma allora, da dove arrivano le barbatelle di vite? Come si capisce già dal nome stesso, le barbatelle vengono ricavate da una vite adulta, da cui viene tagliata una talea, ossia un tralcio che viene poi messo all’interno del terreno prescelto, in modo che si sviluppino le radici dalla parte tagliata. Per l’esattezza, il nome deriva dall’aspetto delle radici, le quali sono soprannominate “barba” e si sviluppano grazie alla capacità della vite di rigenerarsi, tipica di anche altre piante. In questo modo, la vite stessa ricostruisce in totale autonomia le parti mutilate, che nel caso della barbatella di vite sono le radici.
Solamente nel momento in cui si saranno sviluppate a pieno le radici, il tralcio iniziale potrà essere considerata una vite autonoma sotto ogni aspetto, come se fosse l’individuo originario. Ad ogni modo, la maggior parte delle barbatelle di vite in commercio sono già innestate, ma per sapere il perché di questa abitudine continuate la lettura.
Barbatelle di vite a cosa servono?
A proposito di ciò che abbiamo appena detto, è importante sapere che la motivazione vera e propria per cui vengono innestate le barbatelle è un’altra, risalente a circa 150 anni fa. In quegli anni infatti, come abbiamo spiegato già in uno dei nostri articoli, corrisponde all’arrivo in Europa della fillossera, un parassita che ha origini nel Nordamerica e si è diffuso tramite le barbatelle americane infette.
Per quanto riguarda i prodotti americani, la fillossera provoca danni limitati alle vitis rupestris, ossia quelle tipiche dell’America che vengono aggredite solamente nella parte superiore, cioè alle foglie, quindi non è un grande pericolo in quella zona. Al contrario, la vite europea, detta anche vitis vinifera, viene attaccata in modo irreparabile alla radice, provocandone la distruzione entro 4-5 anni. A causa dell’azione aggressiva di questo insetto distruttivo e delle conoscenze limitate dei vignaioli ai quei tempi, la fillossera si propagò in tutta Europa e anche oltre, ma solo cinque anni dopo si riuscì a studiare le caratteristiche biologiche dell’insetto e a capire come porre rimedio alle sue aggressioni.
Per tentare di rimediare, i vignaioli utilizzarono le parti delle viti, sia europee che nordamericane, più resistenti alla fillossera: delle viti europee vinsero le foglie, mentre di quelle nordamericane le radici. In questo modo, iniziò una produzione di barbatelle bimembre caratterizzate da portinnesti americani e nesti europei. Da questi esperimenti iniziali, risultò che effettivamente mixando le due specie di viti si creava una pianta più resistente al parassita tanto temuto, quindi ancora oggi il metodo è in vigore.
Dove trovare le barbatelle di vite
Di solito, è meglio acquistare le barbatelle prodotte da vivai specializzati, in modo da non incappare in spiacevoli imprevisti tipici di un prodotto di scarsa qualità. Infatti, le barbatelle di vite devono essere durature e resistenti per garantire il loro sviluppo e non dare forfait all’improvviso.
Scegliete un vivaio affidabile e in cui lavorano solo esperti del settore per essere sicuri di comprare ottimi fasci di barbatelle di vite, ancora meglio se sono disponibili in diverse lunghezze per soddisfare ogni esigenza.
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