La Dieta Mediterranea vanta una lunga storia di studi, che hanno evidenziato il ruolo cruciale nel mantenimento di un buono stato di salute. Questo approccio nutrizionale conferma negli anni la sua importanza ed è tuttora al centro dell’attenzione delle istituzioni e dei media. Si svolge infatti a novembre 2024 la IX Edizione della “Settimana della Cucina Italiana del Mondo“, un evento promosso ogni anno dal Ministero degli Affari Esteri, e quest’anno il tema è Dieta Mediterranea e Cucina delle Radici: Salute e Tradizione.
Questa Settimana presenta iniziative volte a far conoscere e promuovere il patrimonio di tradizioni della cucina e nutrizione italiane, di cui la Dieta Mediterranea è indiscutibilmente portabandiera. Ma a questo punto da buon divulgatori vi poniamo una domanda: quanto conosciamo davvero la Dieta Mediterranea?
La storia della Dieta Mediterranea
I primi risultati sistematici nascono dagli studi del Biologo e Fisiologo statunitense Ancel Keys. Lo scienziato fu colpito da alcuni dati, come la bassa prevalenza di patologie cardiovascolari, di patologie gastrointestinali e l’alta durata della vita media nel bacino mediterraneo. Trascorse dunque molti anni nel Sud dell’Italia, cercando di individuare i fattori che consentivano il mantenimento di un buono stato di salute nella popolazione locale. Il risultato fu che gli effetti benefici derivavano da alcuni alimenti caposaldo della cucina italiana, come frutta, verdura, cereali non raffinati, legumi, pesce e soprattutto l’utilizzo quotidiano di buone quantità di olio di oliva.
Da allora, la Dieta Mediterranea è stata riconosciuta e valorizzata, fino a raggiungere lo status di Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco nel 2010.
Più recentemente, nel 2016, è iniziato un corposo studio nella zona del Cilento, lo studio CIAO (Cilento on Aging Outcomes Study). Questo bacino geografico dell’Italia si distingue per la percentuale di rilevante di grandi anziani, che superano i novanta anni di età. Questi soggetti si distinguono non solo per la lunghezza della vita, ma anche per la qualità del loro stato di salute. Presentano infatti una bassa percentuale di patologie cardiovascolari, di malattie croniche o degenerative e una buona condizione psicologica e neurologica, distinguendosi per un buono stato di memoria e lucidità rispetto ad altri campioni di coetanei.
Gli scienziati che hanno studiato il modello di vita, coordinati dal Professor Salvatore Di Somma, hanno riscontrato come l’adesione alla Dieta Mediterranea sia uno degli elementi che caratterizza le abitudini di questa fetta di popolazione, che può vivere una vecchiaia in apprezzabili ed invidiabili condizioni psico-fisiche.
Dieta Mediterranea: i pilastri
La Dieta Mediterranea è un sistema alimentare che si è sviluppato spontaneamente, senza imposizioni e senza seguire rigidi schemi prescrittivi. Rappresenta una alimentazione basata sui prodotti che le persone avevano a disposizione, spesso coltivati o allevati in autonomia e in piccole quantità. In una situazione simile, la base è data da prodotti vegetali, ottenuti nel rispetto della stagionalità e delle caratteristiche climatiche e territoriali delle regioni. In questi contesti, caratterizzati da un basso grado di industrializzazione, i prodotti erano spesso consumati senza subire grosse lavorazioni, con un basso grado di raffinazione.
I prodotti a base animale sono presenti, ma si tratta spesso di pesce pescato, anche in questo caso seguendo quello che la stagione ed il mare offrivano, come ad esempio il pesce azzurro tipico del bacino Mediterraneo. (Guarda qui il calendario della stagionalità di pesce, frutta e verdura). La carne presente è generalmente una carne bianca, ottenuta in modo prevalente da animali da cortile, come polli e conigli. La carne rossa è praticamente assente, considerato che non era usuale allevare bovini nelle zone studiate da Ancel Keys negli anni cinquanta. Per lo stesso motivo, i latticini presenti sono spesso derivati dal latte di capra o pecora.
Dieta Mediterranea ed olio di oliva
L’olio di oliva ha un ruolo indiscusso. Era consumato quotidianamente, in quantità apprezzabili. Il contenuto in acidi grassi monoinsaturi, acido oleico principalmente, offre una protezione al sistema cardiovascolare e consente di mantenere un buon profilo lipidico del sangue, diminuendo i valori di colesterolo “cattivo” LDL, mantenendo valori adeguati di colesterolo buono “HDL“. Oltre all’acido oleico, l’olio di oliva contiene diversi componenti ad azione salutare, tra cui diversi polifenoli e vitamine. La ricchezza e la diversità dei componenti nutraceutici presenti offre diverse azioni benefiche. Oltre agli effetti positivi su cuore e vasi sanguigni, si sono evidenziate azioni favorevoli sul profilo glicemico, sulla prevenzione di patologie croniche, sul mantenimento di un buono stato cognitivo, per citare solo alcune delle potenzialità che sono state oggetto di studi (“An overview of the pharmacology of olive oil and its active ingredients”, Visioli F. et al., 2020, British Journal of Pharmacology).
Il mantenimento di un buono stato di salute attraverso lo stile di vita
La Dieta Mediterranea tuttavia, non è solo il rispetto di una lista di alimenti, che ne renderebbe riduttiva la descrizione. Non si tratta infatti di una semplice dieta in senso stretto, ma contiene anche diversi valori come il rispetto della stagionalità, la convivialità, la scelta di uno stile di vita attivo dove il movimento ed il rispetto dei ritmi del corpo hanno un ruolo importante. Non è pura nutrizione, ma un intero stile di vita, che rafforza il ruolo della dieta Mediterranea per il mantenimento di un buono stato di salute.
Dieta Mediterranea: scenario attuale
Le evidenze positive a favore di questo stile di vita non sempre sono andate in parallelo con le applicazioni pratiche. Questa approccio nutrizionale, infatti, non è sempre seguito dalla popolazione, che spesso ignora la Dieta Mediterranea preferendo altri regimi.
A questa situazione contribuiscono diversi fattori, che si possono riassumere in alcuni punti:
- ricorso ad alimenti già preparati, per maggiore comodità o risparmio di tempo;
- diffusione di diete a ridotto contenuto di carboidrati, che, se seguite senza un supporto professionale, portano a demonizzare questi nutrienti e favorire proteine animali;
- aumento dei costi di prodotti freschi, come vegetale o pesce;
- la cattiva conoscenza della Dieta Mediterranea, che spesso viene scambiata con per una semplice alimentazione tradizionale e tipica.
Alcuni dati su cui riflettere: Il Progetto Arianna
L’Istituto Superiore di Sanità ha fatto partire nel 2021 uno studio per valutare l’aderenza della popolazione italiana alla Dieta Mediterranea, chiamato Progetto Arianna. I risultati evidenziano come il 5% degli intervistati abbia un’ottima aderenza, mentre l’11,3% presenta un’aderenza scarsa o nulla. Il rimanente 83.7% ha un’aderenza intermedia.
E’ interessante notare come ci sia una minore applicazione del modello mediterraneo nelle persone che hanno una occupazione, evidenziando come il fattore tempo e i ritmi serrati siano un fattore critico che ostacola la scelta di un regime di vita sano. In parallelo, il progetto evidenzia una maggiore adesione alla Dieta Mediterranea nella popolazione femminile, nella popolazione under 40 e nelle persone vegetariane o vegane, quindi in gruppi che storicamente si caratterizzano per una maggiore propensione ad informarsi sugli stili di vita e sul mantenimento di un buono stato di salute.
Siamo pronti a mettere in pratica la Dieta Mediterranea?
I dati e le evidenze lasciano pensare che le conoscenze siano tutte a favore della Dieta Mediterranea, mentre l’applicazione pratica non è purtroppo ancora pienamente diffusa.
Ben vengano quindi iniziative a favore della conoscenza e della sensibilizzazione della popolazione!
Cambiare la propria routine può sembrare faticoso agli occhi di molti ma, è importante considerare come la Dieta Mediterranea in realtà proponga usanze e valori che sono storicamente e profondamente radicati nella nostra tradizione. Si tratta quindi non di stravolgere le proprie abitudini, ma di recuperare un patrimonio che è già molto vicino a noi, essendo una base della cucina e della cultura italiana.
Nessun commento. Sii il primo!