È di nuovo tempo di pomodori! Torna la stagione calda, torna l’estate, torna il tempo dei pomodori!
Sì, siamo sempre un po’ emozionati quando arriva questo momento dell’anno in cui l’orto già carico di meraviglie si arricchisce ancora di più e il lavoro si intensifica. Ma come sappiamo quando il gioco si fa duro i duri scappano e lasciano giocare i più deboli cosicché da far diventare la parola “caporalato” il trend della stagione!
Iniziare alle tre di notte, lavorare dalle otto alle dodici ore al giorno, ricevere “stipendi” anche inferiori ai due euro l’ora; sono condizioni standard nel mondo del caporalato, il sistema illegale di reclutamento di manodopera per il lavoro agricolo.
Vale anche la pena ricordare la legge entrata in vigore il 4 novembre 2016, la numero 199 del 29 ottobre 2016, che contiene norme e disposizioni “in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo“. Un impianto normativo decisamente avanzato, ma che tuttavia non sembra aver ancora cambiato lo stato delle cose. Senza scendere troppo nei dettagli, vogliamo semplicemente rendervi più consapevoli invitandovi a riflettere sul “basso prezzo delle cose” e in particolar modo sul basso prezzo dei beni agroalimentari in cui spesso questi prodotti vengono sottoposti.
Quando acquistiamo a prezzi bassi e sospetti per quel tipo di prodotto, chiediamoci sempre chi è che paga il costo di quel basso prezzo e perché un cibo costa troppo poco? Probabilmente quel costo lo paghiamo tutti quanti noi con il prezzo più caro di tutti: l’ambiente e la comunità agricola, risorse indispensabili per il fabbisogno quotidiano della biodiversità e del buon cibo, quello reale, quello vero!
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